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LA SANTERIA o REGLA DE OCHA / GLI ORISHAS

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In pieno sec. XVI il commercio degli schiavi destinati alla mano d'opera agraria portò più di 50.000 africani al lavoro indiscriminato nei campi, patrimonio privato dei colonizzatori. Il ldesiderio di libertà fece accrescere la passione alla preghiera in funzione della speranza in un futuro di liberazione dalla schiavitù. Gli africani facevano affidamento nelle pratiche religiose, mettendo in mano agli Dei e nella fede tutte le speranze di salvezza. La Santeria come rito religioso nasce dal "mascheramento" delle divinità animiste africane, gli Orichas, nelle sembianze apparenti di un santo cattolico.



Ochà: la Genesi
Dio onnipotente, Olofi, viveva in uno spazio infinito, fatto solo di fuoco, fiamme e vapore densissimi. Ma venne il giorno in cui si annoiò della solitudine. Liberò la sua potenza e fece scendere acqua a torrenti. Alcuni elementi solidi si opposero al suo attacco e così si formarono enormi voragini nella roccia: l'oceano vasto e misterioso dove risiede Olokun. Nei punti più accessibili prese dimora Yemayà, che fu dichiarata madre universale, madre degli Orichas. Dal suo ventre uscirono la luna e le stelle. 0lordumore, Obatalà, Olofi e Yemayà decisero che il fuoco, ancora forte in alcune zone, fosse completamente assorbito dalle viscere della terra, attraverso il temuto e venerato Aggayù Sola, rappresentato dal vulcano e dai misteri delle profondità. Le ceneri si sparsero ovunque, formando la terra, rappresentata da Orichàoko, che le diede la forza da permettere la nascita degli alberi, dei frutti e delle erbe. Nei boschi si aggirava Osaìn con la sua antica conoscenza delle facoltà mediche delle essenze e delle erbe. Nacquero le paludi e dalle acque stagnanti si originarono le epidemie, personificate da Babalù Ayé. Yemayà, la madre di tutto e di tutti, decise di dare delle vene alla terra e creò i fiumi di acqua dolce e potabile, perché Olofi potesse creare gli esseri umani. Fu così che nacque Ochun.
Olofi decise di ritirarsi e di vivere lontano, dietro il sole, e lasciò come suo rappresentante ed esecutore dei suoi ordini Obatalà, il quale creò gli esseri umani.

Olokun
Olokun è il mistero degli oceani. E un'entità talmente immensa e profonda che la mente umana non riesce a concepirla e a farne una rappresentazione: infatti è l' unico Oricha di cui non si facciano rappresentazioni materiali. Olokun, insieme a Yemayà, è il principio vitale per eccellenza ma i suoi poteri possono diventare anche distruttivi e incontenibili.

Orula
È la divinità della sapienza e della divinazione, unico a cui 0lofi (Dio) permise di essere testimone della creazione dell'universo, ora continua ad essere testimone del percorso dei destini degli esseri umani. I suoi colori sono il verde e il giallo. I suoi sacerdoti sono i babalawos che attraverso la Tavola di Ifà svelano i segreti dell'universo e delle singole esistenze.

Obatalà
Obatalà e il padre benevolo di tutti gli Orichas e dell'umanità. 0lofi creò l'universo ma diede a Obatalà il compito di organizzare il mondo e di creare l'umanità. È la fonte primaria della purezza e della saggezza. Il suo colore è il bianco, ma può essere rosso, marrone o altri colori che rappresentano i suoi diversi cammini . Può essere uomo o donna. Appare come giovane e coraggioso guerriero o come vecchio accasciato o vecchia incurvita e freddolosa. Lavora con un lurike bianco (coda di cavallo). Si sincretizza con Nostra Signora della Mercede e la sua festa è il 24 settembre.

Elegguà
E colui che apre e chiude il cammino e possiede la chiave della felicità e dell'infelicità. Rappresenta la vita e la morte, l'inizio e la fine, il giorno e la notte; in un certo senso si situa a metà strada tra esseri umani e gli esseri divini. Viene personificato in un bambino,
messaggero capriccioso, ma anche ingenuo tra i due mondi. Il suo strumento è il Garavato, realizzato in legno di guayaba, utilizzato per chiudere e per aprire il passaggio. E un giocherellone e gli piace fare tutto quello che fa un bambino; porta una borsa piena di golosità. E' un pettegolo e nella danza rappresenta tutte queste caratteristiche in modo leggero e veloce. Senza di lui non è possibile realizzare niente, per ogni cosa è necessario i suo permesso. Lui apre e chiude le danze rituali ed è soprattutto il messaggero di Olofi. Si sincretizza con Sant'Antonio da Padova. La sua festa è il i 3 giugno, i suoi colori sono il nero e rosso, ma possono anche essere il bianco e nero o bianco e rosso.

Oggun
Questo è il santo padrone dei metalli, è rappresentato come uomo corpulento dal carattere aspro e diffidente. Quando balla agita le braccia come se recidesse i rami del monte con il machete, la sua arma principale. Gli piace l'aguardiente e il tabacco, si veste con rami l'albero, come ad esempio la palma. I suoi colori sono il verde, lilla e nero ed è il secondo santo nella Regia de Ocha. E' il Dio della guerra e del lavoro, il creatore di tutti gli strumenti di lavoro, come il martello, coltello, sega, ecc. Si sincretizza con San Pietro.

Ochosi
Padrone di tutte le persone che hanno problemi con la giustizia, egli è guerriero, cacciatore e pescatore. I suoi colori sono l'azzurro, il giallo oro e il rosso. Abita sul monte ed i suoi strumenti sono l'arco e la freccia, con cui è infallibile nella mira. Nella danza rappresenta la caccia e abita con suo fratello Oggun. Si sincretizza con San Norberto e San Pietro.

Yemayà
Generalmente è la madre della vita e padrona dell'acqua salata dei mari. Il suo colore è l'azzurro in tutte le sue tonalità ed il bianco. E' considerata una donna estremamente saggia, che può lavorare indovinando con il Tamblero de Orula con grande abilità. Usa il machete e viene rappresentata come una donna alta con una personalità materna con occhi grandi e belli. E' sempre sorridente e si muove con portamento regale. Nella danza si esprime girando, agitando la gonna, come il mare in tutte le sue forme. Si sincretizza con la Vergine de la Regla. Patrona dei marinai e del porto de l'Habana. La sua festa è il 7 settembre

Changò
Re dei re, è considerato Dio del fuoco, dei fulmini, dei tuoni, del ballo e della virilità; padrone dei tamburi Batà. Teme i morti, è bugiardo e narciso. I suoi colori sono il rosso ed il bianco. E' rappresentato come un uomo vanitoso e orgoglioso della sua virilità. La
sua arma è l'ascia con doppia lama e la spada. Quando danza finge di prendere il tuono e metterlo o terra o ai suoi genitali. Rotola some una palla di fuoco. E' estremamente sensuale, giocherellone e per le donne irresistibile. Goloso di banane e quimbombo, ama pure i piaceri del palato. Si sincretizza in Santa Barbara.

Ochùn
Padrona della sensualità, del fiume e del miele, le piace fare la civetta. Bella tra le belle, è la donna di Changò e la sua caratteristica è l 'erotismo. E' capace di ammansire le fiere feroci e nemmeno lo scorpione riesce a pungerla. Un giorno viene trovata da Yemayà da cui è protetta, riempita di ricchezze; le viene regalato il fiume. I suoi colori sono il giallo oro ed il verde. Viene rappresentata come una mulatta bellissima che ride sempre mostrando le sue braccia adorne di bracciali. Il suo attributo è l'abebbe (ventaglio), fatto di piume di pavone. Si sincretizza con la Signora della Caridad. La sua festa è l'8 settembre.

Oya Yansa
Sorella di Yemayà e Ochun, è padrona del fulmine, del temporale e della porta del cimitero, in quanto dea della Morte. E' caratterizzata da atteggiamenti mascolini. Guerriera instancabile, il suo carattere è forte e deciso. Il suo colore è il rosso vivo ed ama i tessuti stampati con fiori colorati. Nei suoi momenti di tranquillità può essere molto femminile ed appassionata, ma può divenire violentissima. Il suo strumento è l'iruke, o mulinello. Si sincretizza con la Virgen del Carmen e santa Teresa D'Avila.

Babalù Ayé
E' uno degli Orichas più invocati dai fedeli della Santeria, ma anche dai cattolici cubani. E' il dio delle infermità, delle epidemie e delle malattie della pelle. E' il padre del mondo e viene considerato santo miracoloso. Le manifestazioni di devozione a Babalù Ayé sono moltissime e prendono la forma di veri e propri voti: si vedono persone che percorrono il sentiero verso il suo santuario in ginocchio, vestite di stracci bianchi, che elargiscono elemosine ai tanti mendicanti. La sua festa cade il 17 dicembre ed il suo giorno è il venerdì per alcuni e per altri il mercoledì. Si sincretizza con San Lazzaro.

Osain
E' il medico degli Orichas. Il suo stesso spirito alberga nelle sostanze curative e Osain vive in ogni angola in cui vi siano elementi naturali, in un piccolo vaso come in un grande bosco. Praticamente in ogni cerimonia della regla sono presenti piante e rami e Osain è colui al quale si deve chiedere il permesso prima di addentrarsi nei boschi e raccoglierne un qualunque elemento.