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Il Brasile: il ballo, le scuole

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di Enzo Conte

E' proprio Insegnando in Brasile che capisci meglio il motivo del grande successo che le scuole di ballo hanno in Italia. A Salvador de Bahia una scuola di ballo costa in media 25 euro al mese che rappresenta ad occhio e croce il 15% del salario. In Italia una scuola costa in media 40 euro che rappresenta il 4% del salario. Da noi le scuole sono rivolte alla massa senza alcuna distinzione sociale. In Brasile giocoforza sono rivolte ad una èlite medio-alta.
Da parte mia ho consigliato alla mia amica brasiliana Maristela Lins di fare dei prezzi più popolari, ma lei mi ha spiegato che in ogni caso una persona che guadagna solo un salario minimo (ovvero meno di 200 euro al mese) ha priorità ben più importanti, che quella di iscriversi ad una scuola di ballo.



La sola cosa che si può fare, per andare incontro alle esigenze delle persone più povere, è offrire delle borse di studio per quelli che dimostrano di avere più talento ed arruolarli così come assistenti (che in Brasile si chiamano "monitores").

Di conseguenza le scuole di ballo in Brasile sono molto diverse dalle nostre a cominciare dai numeri di chi le frequenta. E' raro poi che si frequenta un corso per più di tre mesi. Le persone vanno a scuola con il fine di imparare quel minimo che gli serve per andare in un locale e non correre il rischio di rimanere seduti. Non esiste "la specializzazione" e il divario tecnico (a differenza di quanto succede da noi in Italia) tra allievi e maestri è enorme. Qui in Italia, abbiamo allievi che vengono nelle nostre scuole anche per dieci anni di fila, proprio perché lo considerano un hobby economico e alla fine divertente (oltre che un ottimo veicolo di socializzazione). Ma cosa succederebbe se le nostre scuole costassero 120 o 150 euro al mese? Probabilmente si svuoterebbero....

In Brasile, inoltre, non esistono scuole ad indirizzo unico. Ovvero non ci sono "scuole di salsa" ma "scuole di danza" dove si apprendono tutte le "danze di salone".
Per loro le danze di salone sono:
Samba de gafiera (che si balla rigorosamente di coppia)
Bolero (una via di mezzo tra la rumba degli standard ed il tango)
Soltinho (una specie di jive tropicale)
Forrò (tipico ballo popolare del nord est)
Zouk (che ha ormai preso il posto della lambada)
Arocha (un ritmo simile alla bachata)
Tango
Salsa
Merengue
Chachacha
Bachata


Col senno del poi credo che l'errore più grande che abbiamo commesso in questi anni sia stato quello di andare verso una "specializzazione" piuttosto che verso una "diversificazione della proposta"...
All'inizio del movimento salsero si ballava di tutto, perché già il trovare un locale dove si suonassero ritmi latini era un vero miracolo. Oggi, con l'esplosione della salsa, si è sempre più alla ricerca di posti specializzati dove si ascolta uno specifico tipo di musica e si balla di una forma specifica (con le dovute eccezioni del caso).
Le scuole, grazie ad una crescente, richiesta di mercato, hanno poi finito con l'indirizzare la loro proposta solo ed esclusivamente verso la salsa e finanche ad un solo tipo di salsa, creando a loro volta non dei ballerini in grado di ballare di tutto, ma dei veri e propri "specialisti"...
Se invece fin dall'inizio abituassimo i nostri allievi alla varietà sarebbe tutto più semplice: loro per primi avrebbero una mentalità più aperta e una minore difficoltà nel confrontarsi o nel misurarsi in qualcosa di diverso. E' come quel bambino che nasce in una famiglia bilingue. In età adulta dominerebbe sicuramente entrambi le lingue...

Voglio raccontare a questo proposito un aneddoto: nelle mie lezioni prima di arrivare alla salsa propongo un approccio conoscitivo con altri ritmi come il merengue, la plena, il mambo, il chachacha, la rumba e persino lo zouk brasiliano. Approccio che mi serve a spiegare meglio alcune particolarità ritmiche o posture e modi di marcare il passo tipicamente latini (questo anche grazie al prezioso aiuto della venezuelana Trudy Iglesias). Ebbene ogni volta rimango sorpreso quando scopro che la maggior parte delle persone non hanno mai ballato il merengue e persino un ballo "cubanissimo" come il chachacha.
Allora mi chiedo: "Perché molti cubani per primi non sfruttano al meglio il loro ricchissimo folclore insegnando un ballo tanto sabroso e propedeutico come il chachacha?"
"E perché la maggior parte dei dee jay (anche quelli amanti delle sonorità cubane) continuano ad ignoralo?"

Secondo me proposte del genere aiuterebbero molto ad allargare gli orizzonti.
Infatti, credo, che la vera soluzione dell'incomunicabilità che si sta creando, sia quella di uscire dal tunnel della "salsa e solo salsa" per sviluppare un maggiore interesse verso il ballo caraibico in generale. Un po' come succede in Brasile...
Oggi una delle cose che sicuramente spaventa il neofita è la complessità che accompagna l'evoluzione della salsa a livello ballo. Se questa crescente difficoltà può attirare le persone più giovani e ambiziose, sicuramente allontana quella fascia di pubblico, forse meno dotata per il ballo ma ugualmente desiderosa di sperimentarsi con qualcosa che possa dare un tocco di colore alla propria vita.
Queste persone riusciremo ad integrarle solo abbassando le barriere di ingresso e magari diversificando la nostra proposta musicale
Parliamo tanto di balli latini ma poi alla fine scopri che molte persone sanno ballare solo ed esclusivamente la salsa.
Non è alla fine un po' riduttivo?...